elibro: Alfredo Del Rosso (sesta parte)

6. La pensione? Nemmeno per sogno!

Nell'agosto del 1960, il Past. Rocco Cerrato e sua moglie arrivarono da un pastorato nella regione di New York per servire come missionari per un breve tempo. Cerrato era stato inviato in Italia per permettere all'allora settantenne Del Rosso di andare in pensione e per dirigere al posto suo finché un missionario di carriera non potesse esservi assegnato.

Essendo il Past. Cerrato di ascendenza italiana, il Consiglio dei Sovraintendenti Generali gli aveva domandato di accettare questo mandato, nonostante questi non si sentisse alcuna vocazione per il missionariato. Pensavano che Cerrato potesse adattarsi meglio alla lingua e alla cultura di qualcuno senza un retaggio italiano. Dopo aver esitato per mesi, egli finalmente accettò di andare in Italia, ma si impegnò solo per due anni, a condizione che sarebbe poi rimpiazzato da un missionario di carriera.

Prima dell'arrivo dei Cerrato, Del Rosso confidò a Elio Milazzo che non si poteva immaginare di andare in pensione. Aveva il sentimento che l'opera era troppo importante per lasciarla stagnare mentre un Americano (anche se aveva sangue italiano) cercava di imparare la lingua e di famigliarizzarsi con la cultura. Non era peraltro anormale che, avvicinandosi all'età pensionabile, egli divenisse protettivo e anche possessivo verso l'organizzazione ch'egli aveva fondata e diretta. Come risultato, la famiglia Cerrato non fu accolta a braccia aperte e con le chiavi della città in mano. Tuttavia, Cerrato aveva un carattere volontario come quello di Del Rosso e riuscì presto a guadagnarsi il rispetto del vecchio pastore.

Quasi contemporaneamente all'arrivo dei Cerrato nel 1960, Earl Morgan e la sua famiglia ritornarono per poco tempo in Italia, ma la personalità dei due missionari non permise loro d'intendersi, per cui i Morgan ritornarono nel Libano nel 1961. Quel breve tempo di accavallamento fra le due famiglie missionarie aveva tuttavia permesso ai Cerrato di studiare la lingua e rendersi conto della situazione.

Nell'autunno del 1961, il Soprintendente generale Hardy Powers fece un viaggio in Italia accompagnato da George Coulter, allora capo del Dipartimento nazareno delle Missioni Mondiali. Allorché Del Rosso l'anno precedente non era ancora pronto a passare le redini a Cerrato al suo arrivo, nel frattempo si era convinto che questa era la migliore soluzione. Incontrandosi a Roma con Powers, Coulter e un notaio, Del Rosso e Cerrato studiarono un contratto di pensione che comportava delle procedure per trasferire l'autorità legale ecclesiastica da Del Rosso a Cerrato. La Compagnia Nazarena esistente da dieci anni fu dissolta e in un mese il Ministero italiano dell'Interno accordò alla Chiesa del Nazareno uno statuto legale ufficialmente riconosciuto. Tutto ciò non era dovuto soltanto all'arrivo di Cerrato. Gli ostacoli a questo riconoscimento erano stati definitivamente rimossi due anni prima quando l'Assemblea di Dio aveva trionfato nella sua lunga battaglia legale presso la Corte per ottenere un riconoscimento legale.

Le proprietà di Firenze e di Civitavecchia furono cedute dalla Compagnia Nazarena alla Chiesa del Nazareno (malgrado che questo “dono” creasse poi dei problemi fiscali che misero anni a risolversi!). In quel periodo, il distretto italiano contava 300 membri in regola in 7 chiese e luoghi di preghiera organizzati. A parte Del Rosso e sua moglie, non c'erano altri impiegati a tempo pieno. Così, malgrado il fatto che la nomina di un missionario per assumere le funzioni di soprintendente potesse essere considerata come un passo indietro nella indigenizzazione dell'opera, ciò sembrava una soluzione che permetterebbe una certa progressione.

Nonostante il governo avesse accordato alla chiesa il pieno riconoscimento legale, i ministri nazareni italiani ottennero l'eligibilità a una pensione e a un piano di assicurazione malattia statali solo nel 1971. Così la Chiesa stabilì una “mezza-pensione” di 120 dollari al mese per Alfredo Del Rosso. Nella sua riunione del gennaio 1962, il Dipartimento delle Missioni Mondiali mise ufficialmente Del Rosso in pensione. Alfredo e Niny traslocarono a Civitavecchia per servire da pastori a quella communità, con l'intesa che la casa e i servizi sarebbero provveduti in più della pensione.

Mentre stava in Italia, il Dott. Powers fece di nuovo il giro di molte chiese. Fu durante questa serie di culti speciali che ebbe luogo la famosa traduzione – o l'errore di traduzione – di uno dei sermoni del Dott. Powers sulla decima e l'autonomia finanziaria. Rocco Cerrato, che era presente, disse che la parte del sermone di Powers sulla decima divenne nella traduzione di Del Rosso un sermone su "Dio è amore". Come la storia cominciò a propagarsi fra i capi nazareni, si ebbe l'impressione che Del Rosso non credeva alla decima e che perciò aveva preso la responsabilità di proteggere la chiesa italiana dal messaggio. Che Del Rosso l'avesse fatto apposta o no, disgraziatamente la storia divenne la cosa più conosciuta su Del Rosso in certi circoli nazareni ed influenzò l'opinione che i capi nazareni si facevano di lui.

Alla luce di quello che io conosco di Del Rosso, avendo inoltre udito un sacco di gaffe di traduzione (e avendone fatte alcune io stesso), è molto probabile che Del Rosso non fosse riuscito a tradurre certi punti e che quindi non l'avesse fatto apposta. Il successore di Del Rosso a Civitavecchia, ed infine anche soprintendente, Salvatore Scognamiglio, ad esempio, spesso ometteva le contrazioni quando traduceva le prediche degli Americani. Scognamiglio sovente udiva "can" invece di "can't" e “would” invece di "wouldn't". Egli lavorava assiduamente sulle sue interpretazioni, cercando di far quadrare le cose con il resto del sermone. Per un paio di minuti, le cose sembravano strane, ma il suo intento non era di rovinare il sermone. A volte, quando si traduce, se si perde il filo del discorso dell'oratore, piuttosto che di interrompere la fluidità del messaggio, si cerca di riempire il vuoto con qualcosa fino a che non si capisce ciò che l'oratore cerca di dire. Penso che è proprio ciò che si produsse quando Del Rosso interprétò le parole di Powers.

La domenica del 17 dicembre1961, Cerrato organizzò una cerimonia di commiato per il Reverendo e la Signora. Del Rosso nella chiesa di Firenze. Dei regali furono loro offerti da Cerrato per conto della Chiesa Generale. Delle parole di augurio dalla parte del Consiglio Generale Nazareno furono riferite da Mark Moore, che si trovava lì per l'occasione. Questa cerimonia segnò la fine del ministerio pastorale di 15 anni di Alfredo e Niny Del Rosso nella città di Firenze. Avrebbero traslocato a Civitavecchia in cui, malgrado fossero ufficialmente in pensione, passerebbero ancora otto anni di pastorato.

Un'altra coppia di missionari, i Adragnas provenienti dal centro-ovest degli Stati Uniti, arrivarono e furono assegnati a Roma per aiutare Pio Boccini a instaurarvi una communità viabile. È triste dirlo, ma un contrasto non risolto fra le culture li obbligò a tornarsene a casa anche prima di aver terminato i loro corsi di lingua. Del Rosso continuava a sperare e a pregare per la nomina di un'altra coppia di missionari che andasse nella regione di Napoli.

Mario Cianchi fu inviato dalla communità di Firenze, per stabilire una chiesa a Vicenza, nella regione di Venezia, ma il tentativo non riuscì. Non c'erano fondi per sostenere completamente Mario, così egli si trovò un lavoro per sopravvivere, mentre lavorava a fondare il nuovo gruppo. Una communità indipendente a Sarzana, di cui Luigi Morano era pastore, fusionò con la Chiesa del Nazareno. Questa communità si adoperò presto ad aiutare a fondare un altro gruppo nella vicina città di La Spezia, dove dei Siciliani convertiti da Angelo Cereda si erano stabiliti per trovare lavoro. Nonostante Fritz Liechti fosse senza formazione scolastica biblica, egli accettò un invito a venire dalla Svizzera per aiutare nel servizio pastorale della communità fiorentina. Cerrato si legò d'amicizia con Jerry Johnson, il soprintendente della nuova opera in Germania (il distretto era ufficialmente chiamato Centro-Europa, poiché aveva la responsabilità di impiantare delle chiese non solo in Germania, ma anche in Danimarca, in Olanda e in Svizzera). Non passò molto tempo prima che le conversazioni fra i due Americani si aggirassero intorno a un problema mutuo: la formazione di pastori a scala nazionale. Dopo la partenza dei Morgan, l'Italia si era ritrovata senza alcun programma di formazione di ministri ecclesiastici. Johnson aveva cominciato una specie di scuola biblica nella chiesa di Francoforte, ma non ne era interamente soddisfatto. Cerrato e Johnson cominciarono a sognare della possibilità di fondare una scuola che servirebbe i due distretti. Ciò sembrò una buona idea anche ai capi della Chiesa Generale Nazarena. Così, essi consentirono a prendere il progetto in mano e in questo modo nacque il Collegio Nazareno Europeo.

Nel 1964, i Cerrato tornarono negli Stati Uniti. Avevano accettato di andare in Italia per due anni e vi erano rimasti quattro, per cui avevano fretta di riprendere il loro pastorato negli Stati Uniti. In un reso conto indirizzato al Dipartimento Nazareno delle Missioni Mondiali, Cerrato raccomandò di abbandonare la politica di mandatare delle coppie di origine italiana perché inutile e qualche volta anche controproducente. Nel gennaio del 1964, Paul Wire e la moglie erano stati spostati dall'Oklahoma centrale e posti su assegnazione generale dal Consiglio Generale nel gennaio del 1964. Quando i Cerrato insistirono per ritornare negli Stati Uniti, i Wire furono inviati per rimpiazzarli.

Nel gennaio del 1965, un vecchio albergo sulle rive del Reno a Busingen, in Germania, era stato comprato per adibirlo ad ospitare il nuovo Collegio Nazareno Europeo. Il luogo, una enclave tedesca nei confini della Svizzera, sembrava ideale e l'albergo fu rinnovato per servire come edificio iniziale. Fu domandato ad Alfredo Del Rosso di venire per insegnare in quella prima sessione. Le materie del suo insegnamento sarebbero state il Manuale, la teologia e l'evangelismo.

Incredibile per un uomo della sua età, Alfredo Del Rosso avrebbe continuato a officiare come pastore di Civitavecchia, viaggiando avanti e indietro ogni fine settimana. Sua figlia Maria col marito Alberto Parenti, che all'epoca vivevano a Roma, cominciarono a aiutare nella chiesa. John Nielson era stato nominato primo rettore del collegio. Egli spiega alcune delle ragioni per cui Del Rosso fu reclutato per aiutare in quel primo semestrio: "(1) Per aiutare ad orientare gli studenti italiani in un ambiente multinazionale. (2) Per aiutare a interpretare le conferenze e i culti in inglese agli Italiani, finché non imparassero bene l'inglese. (3) Per stabilire un rapporto più diretto fra il collegio e l'opera italiana e aiutare a legarli più strettamente. (4) Per individuare ed impiegare le forze e le capacità di questo capo ecclesiastico nello sviluppo della coerenza spirituale fra sette o otto nazionalità diverse. (5) Per assistere nella traduzione del materiale dei programmi scolastici e della promozione." Ci si aspettava tutto ciò da un uomo di oltre 75 anni, che viaggiava su più di 1500 km andata e ritorno per treno, ogni fine settimana, per riempire il suo pastorato nella chiesa.

Fra gli studenti italiani che Alfredo Del Rosso stava aiutando in quel primo semestre, c'era Salvatore Scognamiglio, che divenne in seguito il soprintendente del distretto italiano, e Mario Cianchi, che per molti anni servì come presidente del distretto di NYI.

Nielson dice della contribuzione di Del Rosso nella scuola: "Gli studenti ed il personale l'adoravano, rispondevano positivamente alla sua guida spirituale, alla sua istruzione dinamica in classe, ed alla sua relazione amichevole Egli cooperò in ogni cosa e fu di grande aiuto.”

Entrambi Cerrato e Johnson avevano sperato che la scuola avrebbe potuto essere stabilita su una base interamente poliglotta. L'ideale era che l'insegnamento fosse fatto nella lingua materna di ogni studente e che l'inglese fosse impiegato per i culti nella cappella e nelle riunioni sociali. Ciò non poté essere realizzato. L'inglese venne ad essere tanto la lingua d'insegnamento quanto quella utilizzata nel campus. Così Del Rosso insegnava in inglese la teologia, l'evangelismo e la costituzione ecclesiastica a Tedeschi, Italiani ed altri europei.

Del Rosso aveva a cuore la salvezza degli italofoni ovunque essi si trovassero. Nell'agosto del 1965, Del Rosso scrisse dalla Svizzera al Soprintendente missionario Wire: "In Italia, Germania, Svizzera e Austria, ci sono degli Italiani che hanno bisogno di essere santificati e salvati, e la Chiesa del Nazareno possiede il vero messaggio da portar loro.” Era una supplica indirizzata alla chiesa italiana di alzare il suo sguardo al di là delle frontiere italiane. Questo appello cominciò a trovare in parte una risposta quando, per molti anni, la potente Radio Montecarlo mandò in onda un'emissione settimanale di 15 minuti "L'Ora Nazarena" in tutta l'Europa, che era captata persino in Africa del Nord.

Del Rosso fu chiamato a riprendere i corsi alla scuola nell'autunno del 1965 per insegnare ancora per qualche tempo. La salute di sua moglie declinava, in modo che egli rifiutò di lasciarla per tornare in Svizzera. Poi, tuttavia, ci ripensò e andò su per un paio di settimane.

In quell'autunno, Alfredo Del Rosso scrisse nella rivista delle missioni nazarene Other Sheep (L'Altra Pecora) "La Chiesa del Nazareno si trova a Civitavecchia, il porto di Roma. La chiesa ha qualcosa da dire in questi ultimi giorni a questa antica città storica e siamo lieti di essere ancora il pastore di una chiesa come questa."

Nella sua mossa per organizzare adeguatamente l'opera italiana in un distretto, Paul Wire chiamò una conferenza dei predicatori e di lavoratori nel 1965. Era la seconda conferenza nella storia dell'opera, la prima essendo stata tenuta da Cerrato nel 1963. Fu richiesto a Del Rosso di parlare su "L'Importanza e la Necessità dell'Altare nel Nostro Servizio Ecclesiastico." La Signora Del Rosso parlò della scuola domenicale.

Nell'aprile del 1966, l'allora settantaseienne Del Rosso comprò una motocicletta per 200 dollari. In quella stessa primavera, egli finì la traduzione del libro di Redford, The Rise of the Church of the Nazarene (Il Sorgere della Chiesa del Nazareno), che fu pubblicato nel 1968. Quell'estate lo trovò occupato a lavorare sulle domande di studio per il corso pastorale. Del Rosso era a lui solo come un Consiglio di Studi del Ministerio, preparando delle domande e la loro valutazione per degli uomini che sarebbero stati ordinati. Stava lavorando con persone tali Angelo Cereda, Vicenzo Izzo e Mario Cianchi (che abbandonarono la scuola svizzera per tornare in Italia). Quegli uomini esercitavano già come pastori e preferivano prepararsi da casa loro per ottenere l'ordinazione, invece di dover abbandonare il loro ministerio ecclesiastico per tre o quattro anni alfine di frequentare la scuola biblica.

Nel novembre del 1966, Firenze subì un'inondazione disastrosa. Poiché la proprietà della chiesa nazarena si trova in un quartiere elevato della città, ebbe dentro solo trenta centimetri di acqua. Gli altri quartieri di Firenze, tuttavia, si trovavano sotto 5 o 6 metri di acqua e fango. Delle discordie sul ruolo da tenere dal missionario americano Wire nei soccorsi ai sinistrati durante il disastro, spinsero il figlio Paolo e il genero Alberto Parenti di Del Rosso a lasciare la Chiesa del Nazareno. Ciò ferì Del Rosso che avrebbe voluto che entrambi fossero fra i capi del movimento italiano della santità. Paolo divenne un Battista, mentre Alberto e Maria lasciarono completamente la chiesa. Del Rosso scrisse una lettera piena di compassione a Wire, dicendogli che la Chiesa continuerebbe a avanzare malgrado questo particolare incidente.

Nel 1967, dei piani cominciarono a essere fatti per tenere la prima Assemblea del Distretto italiano. Pensandoci, Del Rosso ne provava dei sentimenti incerti. Anche se l'opera nazarena in Italia aveva più di vent'anni, Del Rosso esitava all'idea di un'assemblea. In una lettera del febbraio a Paul Wire, egli lo incitò di aspettare ancora qualche anno, dicendogli che c'erano ancora troppe poche chiese e troppi pochi predicatori per tenere un'Assemblea di distretto. Dopo tutto, l'Italia era ancora molto lontana dalle organizzazioni dei distretti ch'egli aveva visto negli Stati Uniti. Aveva paura che la tenuta di un assemblea in Italia includendo le elezioni di ufficiali di distretto e la presa di decisioni sull'ordinazione di predicatori sarebbe un gran naufragio. In aprile, un mese prima della prima assemblea, Del Rosso finì di tradurre l'intero Manuale, un progetto maggiore che non fu mai stampato.

In maggio, l'assemblea che Del Rosso aveva tanto esitato a tenere si svolse con successo. Quattro uomini ch'egli aveva personalmente preparati e esaminati furono ordinati dal Soprintendente generale G. B. Williamson. Si trattava di: Angelo Cereda dalla Sicilia, Luigi Morano da Sarzana, Vicenzo Izzo che era ora pastore a Napoli, e Mario Cianchi che si era appena trasferito a Firenze come assistente pastore di quella communità. Una licenza di predicatore di distretto fu emessa a Alberto Ricchiardino che iniziò poco tempo dopo l'opera nella regione torinese. Del Rosso fu egli stesso eletto presidente del consiglio scolastico del distretto ecclesiastico. John Nielson era venuto dalla Svizzera per rappresentare il collegio biblico e fece rapporto che gli studenti iscritti alla nuova scuola erano 22, di cui 7 italiani.

Quella giornata e mezzo fu entusiasmante. Preso dallo spirito del momento, Wire fissò al distretto l'obiettivo di passare dagli attuali 306 membri a 450, alla prossima celebrazione del 26esimo anniversario (se ne raggiunse 402). Esso li sfidò anche a fissare un obiettivo di 700 membri per l'Assemblea generale del 1972.

L'anno dopo, il 1968, Del Rosso cominciò realmente a parlare di andare in pensione. Aveva dato 20 anni di servizio alla Chiesa del Nazareno e né lui né sua moglie erano veramente in buona salute. Però non se la sentiva di andare in pensione proprio in quel momento, perché ciò significava per lui perdere l'alloggio e i servizi.

Un'altra coppia di missionari, i Roy Fuller, arrivarono poco prima che Paul Wire e sua moglie tornassero a casa quell'estate per un congedo di un anno. Uno dei compiti dati ai Fuller da Paul Wire prima della sua partenza fu di individuare e comprare una proprietà adeguata a Roma per la chiesa, l'ufficio di distretto e la residenza del missionario.

Nella primavera del 1969, proprio prima della riunione annua dei predicatori, Del Rosso si trovava in visita da sua figlia Maria a Prato. Nella casa parrocchiale di Civitavecchia, Niny Del Rosso sonnecchiava a tavola una sera dopo cena. Passando per caso a trovarla, un vecchio amico di famiglia tentò di svegliarla, ma si accorse con dolore ch'essa era morta. Esitando a chiamare direttamente Del Rosso, egli contattò Roy Fuller a Firenze e lo incaricò di comunicare la notizia a Prato. Così, Roy passò a prendere Mario Cianchi ed entrambi si recarono a Prato per portare il triste messaggio a Del Rosso ed alla sua figliola.

Alfredo Del Rosso aveva passato quasi 50 anni insieme a Niny, in modo che la morte di sua moglie fu una scossa terribile. Del Rosso continuò a svolgere le sue funzioni di pastore nella communità di Civitavecchia per ancora molti mesi, ma, come lui stesso lo dice: "Prima di perderla, non sapevo quale parte importante mia moglie tenesse nella mia vita e nel mio ministerio.” Il povero Alfredo non ce la faceva a portare questo peso da solo, così il suo ritiro dal pastorato fu ufficialmente stabilito al mese di agosto del 1969.

A quel punto, era diventato chiaro che i Wire non sarebbero potuti tornare in Italia a causa dei loro problemi familiari. Così, Roy Fuller fu nominato Soprintendente dal Dipartimento delle Missioni Mondiali e cominciò subito a fare i dovuti passi per trovare un pastore per la chiesa di Civitavecchia. Aveva in mente un promettente studente della scuola biblica convertitosi nella communità di Firenze quando Bob Cerrato la dirigeva, e poi santificato sotto il ministerio di Fritz Liechti. . . . [ continua a leggere ]

Autore: Howard Culbertson
Traduttrice: Benedetta I. Pignataro

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arrow pointing right La visione di Alfredo Del Rosso di un'opera della santità che raggiungesse ogni Italiano non svanì mai. Nell'aprile del 1973, egli scrisse a Roy Fuller: “Che il Signore ci dia un risveglio della predica nel Santo Spirito e l'Italia tornerà ad essere quella dell'epoca dei primi santi e apostoli di Roma.". . . [ leggi oltre ]

Il manoscritto in PDF
    biografia di Del Rosso in Inglese
    biografia di Del Rosso in Italiano

La documentazione per stendere questa biografia è stata raccolta in Italia, verso la fine degli anni 1970, da lettere, libri, articoli di riviste ed interviste con principali personalità, fra cui diversi missionari operanti in Italia, Alfredo Del Rosso in persona (1890-1985) e membri della sua famiglia. Molte persone intervistate per la sua biografia sono ora morte.