Alfredo Del Rosso (quarta parte)

4. I Nazareni hanno approdato ed hanno la situazione in mano

L'arrivo degli eserciti alleati nella regione fiorentina portò qualcosa di più della libertà politica alla Toscana. Le ostilità fra le truppe tedesche e americane divenne l'elemento catalizzatore che fece incontrare Del Rosso e dei cristiani americani. Per trent'anni egli aveva predicato a dei cristiani, era diventato loro amico ed aveva pregato con loro ovunque in Europa. Conosceva perfettamente bene gli Svizzeri, gli Inglesi e i Danesi. Solo allora cominciò a famigliarizzarsi con quegli strani esseri chiamati Americani.

Attraverso il suo lavoro alla mensa dell'Esercito della Salvezza, Del Rosso fece la conoscenza di Bob Shultz, un soldato del corpo delle comunicazioni radio (a signal corps soldier) assegnato al centro delle comunicazioni del generale Clark. Prima di essere stato inviato oltremare nel 1942, Bob aveva diretto gli studi biblici dei suoi commilitoni nel Campo militare di Crowder vicino a Joplin, nel Missuri. In quel momento, egli voleva organizzare la stessa cosa a Firenze. Ma aveva bisogno di un luogo di riunione.

Del Rosso gli offrì di servirsi della casa dei Coppini in cui viveva con la sua famiglia e, ïnfatti, nel 1944, cominciarono ad aver luogo degli incontri, ogni venerdì sera, per le forze di occupazione e per tutti gli Italiani che vi si interessavano. Ben presto, lo spazio disponibile non bastò più e così le riunioni furono spostate nella casa di fronte, dove viveva un pastore metodista nonagenario in pensione, il Past. Cavazzuti. Questi era un vecchio Methodista che aveva pure conosciuto Dwight L. Moody nel 1892 allorché predicava presso la Chiesa presbiteriana a Roma. Questi due uomini, Cavazzuti e Del Rosso, aiutarono Shultz a organizzare dei culti destinati ad incoraggiare i pastori che si trovavano lontano dalla loro chiesa madre. Erano delle riunioni informali e amicali alle quali partecipavano fino a una cinquantina di ecclesiastici. A volte c'erano anche dei non cristiani, molti dei quali furono convertiti.

Fra gli Italiani che prendevano parte a quelle riunioni, c'era il giovane Luciano Galli che abitava sopra l'appartamento della famiglia Cavazzuti. All'inizio, Luciano pretendeva di non essere veramente interessato, ma finalmente nel 1947 si convertì a causa della testimonianza paziente e persistente della famiglia Del Rosso. Ben presto, cominciò a partecipare attivamente all'opera dell'Esercito della Salvezza e diventò capo della divisione italiana cinematografica dell'Associazione evangelica Billy Graham.

Nel dicembre del 1944, una unità ospedaliera arrivò dall'Africa e si stabilì nella provincia di Pistoia, una città a circa 30 kilometri all'ovest di Firenze. Un cappellano della Chiesa Unita di Cristo ed il suo giovane assistente, il caporale Arthur Wiens, si recarono ben presto a Firenze per trovarvi la compagnia di altri cristiani. Si ritrovarono per caso alla mensa dell'Esercito della Salvezza e fecero la conoscenza di Del Rosso. Così, un'altra lunga amicizia nacque fra Del Rosso e il giovane Wiens. Il cappellano Palmer permise a Art di fornire a Del Rosso delle centinaia di Nuovi Testamenti di Gedeone e ogni altro tipo di documentazione di cui Del Rosso aveva bisogno per la sua opera con i pastori americani, australiani e inglesi. Art portava spesso con se alle riunioni del venerdì sera dei pazienti dell'ospedale di Pistoia. Poi, nel mese di luglio, la divisione ospedaliera fu trasferita a Firenze, in modo che Wiens si coinvolse ancora di più con il ministerio della famiglia Del Rosso.

Art ricorda che una mattina il suo cappellano gli disse: "Non c'è molto da fare oggi qui. Perché non prendi la jeep e non vai dai Del Rosso per vedere se hanno bisogno di qualcosa?" Al momento in cui Art Wiens arrivò in vista della casa dei Del Rosso, sulla curva della strada vicino al fiume, i Del Rosso cominciarono a lodare il Signore. Al suo arrivo, Wiens domandò loro se poteva aiutarli in qualche modo e offrì la jeep come mezzo di trasporto. Le loro grida di lode al Signore fecero quasi cadere il tetto merlato della vecchia casa. I Del Rosso avevano appena saputo che il loro figlio Paolo era rinchiuso in un campo di prigionieri di guerra vicino a Pisa (egli aveva fatto parte di uno dei battaglioni italiani che avevano continuato a combattere al fianco dei Tedeschi). Erano molto inquieti per Paolo e avevano passato tutta la notte inginocchiati a pregare, domandando al Signore di dar loro modo di avere notizie di Paolo e di comunicare con lui. Ed ecco che, alla prima ora l'indomani mattina, avevano ricevuto la risposta dal Signore: una jeep dell'esercito americano con l'autista pronto a portarli a Pisa.

Un altro cappellano americano dal nome di Garrett, che era stazionato a Pisa, divenne un amico intimo di Del Rosso. Garrett era già legato agli Italiani e cominciò a sognare con Del Rosso al miglior modo di procedere ad una evangelizzazione efficace di quel paese nel dopoguerra. Uno dei sogni di Garrett era di stabilire una scuola biblica per formare pastori ed evangelisti. Garrett e Del Rosso fecero pure stampare un piccolo opuscolo in inglese che spiegava le loro speranze. Questo opuscolo comportava la foto e la testimonianza di Del Rosso. Fu con l'aiuto e l'intervento di questi amici cappellani che i Del Rosso poterono far rilasciare il loro figlio Paolo dal campo di prigionieri di guerra prima di quel che sarebbe stato normalmente possibile.

Due altri giovanotti americani sui quali Del Rosso ebbe una grande influenza furono Arthur Chadwick e Stan Davies, che tornarono entrambi in Italia nel dopoguerra come missionari del Plymouth Brethren. Art Chadwick lavorò nella provincia di Torino allorché Stan Davies passò molti anni nella provincia di Napoli. Per riconoscenza verso i Del Rosso per quello che stavano facendo, i G.I. fecero tutto ciò che poterono per aiutare i Del Rosso a vivere il più confortabilmente possibile. La responsabilità di Del Rosso alla mensa dell'Esercito della Salvezza non gli assicurava un salario sufficiente per far vivere sette persone. Così, gli ecclesiastici americani portavano sempre delle razioni supplementari e a volte anche degli abiti (che spesso la famiglia Del Rosso distribuiva fra altre famiglie bisognose invece di tenerli per loro). La sua attività alla mensa portò Del Rosso a partecipare ai culti e alle riunioni di strada dell'Esercito della Salvezza tenuti in Piazza Beccaria, proprio di faccia alla loro casa, sull'altra riva.del fiume. A Del Rosso sembrò un vero miracolo che quelle riunioni di strada si facessero senza l'interferenza della polizia. Per quindici anni era stato pericoloso anche di tenere delle riunioni domiciliari dietro le porte chiuse e con le finestre otturate. Distribuire delle tratte era stato fermamente proibito. Ed ecco che ora egli parlava apertamente e legalmente in una piazza pubblica a una folla di Italiani e di soldati dell'occupazione. Fu durante una di quelle riunioni di strada che sua figlia Maria fece la sua promessa pubblica verso Gesù Cristo.

La casa di Del Rosso fu presto conosciuta dai Cristiani come il posto dove andare per ritrovarsi. Naturalmente, il fatto che c'erano quattro ragazze adolescenti rese l'ambiente ancora più accogliente per quei giovani soldati americani così lontani dalle proprie famiglie. Qualunque persona che arrivasse poteva sempre assistere a una riunione di preghiera prima di lasciare la casa. Art Wiens dice, "Per noi, Firenze era la casa di Del Rosso. Alfredo Del Rosso ebbe una grande influenza sull'esercito americano."

L'importanza della sua famiglia fece una grande impressione sui soldati, specialmente su degli uomini come Art Wiens, Arthur Chadwick, Stan Davies e Bob Shultz, il quale era stato per molti anni capo ingegnere della radio Trans World di Montecarlo con i suoi potenti trasmettitori puntati sull'Italia e su altri paesi europei. È importante di notare che Bob Shultz era alla radio Trans World di Montecarlo quando "L'Ora Nazarena" andò la prima volta in onda nell'aprile del 1976 (Egli fu più tardi trasferito alla stazione trasmittente della Trans World a Guam).

In seguito, dei giovani speciali si trovarono per caso a casa di Del Rosso ed il corso della vita di questo predicatore della santità di 55 anni fu in qualche modo alterato. Durante gli ultimi anni del diciannovesimo secolo, il giornalista Richard Harding Davis popolarizzò il detto: "I Marines sono sbarcati e la situazione è in mano." In Italia, nel mezzo degli anni Quaranta, i Nazareni dell'esercito americano sbarcarono e molto presto la situazione sembrò essere in buone mani. Del Rosso racconta ciò che successe:

"Una sera, fra i militari che testimoniarono la loro fede, ci fu una brillante testimonianza di un giovane soldato americano dello Stato dell'Indiana che apparteneva alla Chiesa del Nazareno. Egli parlò della propria esperienza della Salvezza e della Santificazione con una tale convinzione che volli conoscere meglio la Chiesa del Nazareno. “

Questo giovanotto era Albert Carey. Egli udì parlare di quelle riunioni del venerdì sera da Noemi, che era allora sotto trattamento per le ferite ricevute nell'esplosione di una granata nell'agosto del 1944. Alberto diventò presto un favorito della famiglia e del gruppo di soldati perché aveva imparato a suonare della musica sulla lama di una sega da falegname. La sua prestazione era sovente il chiodo di quelle riunioni serali.

Poi, anche un altro Nazareno, Charles "Chuck" Leppert della Kansas City First Church, cominciò a venire ai culti officiati da Del Rosso. Leppert dette lo stesso genere di testimonianza che quella fatta da Albert Carey. Erano passati trent'anni dall'esperienza di intera santificazione di Del Rosso. Egli aveva rinunciato alla speranza di trovare una chiesa che credesse e predicasse l'esperienza che egli aveva avuto nella cameretta della scuola biblica valdese. Ora, più Del Rosso parlava con Carey e Leppert, più si rendeva conto che la teologia nazarena coincideva con ciò in cui egli credeva e che aveva predicato sin dal 1914. Leppert e Carey furono anche impressionati da questo piccolo e piccante Italiano. Sentirono in Alfredo Del Rosso uno spirito analogo. Al loro ritorno negli Stati Uniti nel 1946, essi scrissero alla sede centrale della chiesa a Kansas City domandando che della documentazione e dei libri fossero inviati a Del Rosso a loro spese. Iniziarono anche una campagna di lettere alle autorità ecclesiastiche perché si affrettassero di considerare lo stabilimento dell'opera nazarena in Italia tramite Alfredo Del Rosso. In quello stesso periodo, Leppert andò all'università nazarena Olivet dove si legò d'amicizia con Earl Morgan, figlio di un immigrato italiano di Roma negli Stati Uniti.

Una corrispondenza iniziò fra Del Rosso e C. Warren Jones, segretario esecutivo presso il Dipartimento delle Missioni Estere. Questa fu una corrispondenza positiva per entrambi. A quel tempo, i Del Rosso andavano ai culti della Chiesa battista di Firenze. Rendendosi conto che questi era un uomo fuori dal comune, le autorità battiste lo avvicinaro per offrirgli un pastorato in Sicilia. Però Del Rosso rifiutò l'offerta senza tante esitazioni, notando: "Dopo la guerra, non sapevo come continuerei il mio ministerio, ma poi incontrai i Nazareni. Avevo finalmente trovato la chiesa per promuovere la santità in Italia. Avevo la speranza di realizzare ben presto la mia visione per il mio paese."

I capi della Chiesa nazarena decisero di fare dei passi decisivi per studiare le possibilità di impiantare la Chiesa del Nazareno in Italia. Fu così che, nel 1947, allorché era sulla strada del ritorno a casa dopo un viaggio per visitare altre zone missionarie, il Sopraintendente generale nazareno H.V. Miller si fermò in Italia. Pieno di entusiasmo, Del Rosso lo portò a visitare piccoli gruppi di credenti italiani che aveva a Firenze e a Roma. A quel tempo, Del Rosso aveva già lanciato delle riunioni domiciliari di preghiera fra i suoi vecchi amici a Civitavecchia, in casa di Boccini a Roma, e a Firenze dove c'erano altre famiglie interessate, compresi i Lagomarsino che avevano traslocato da Montalcino e una famiglia che era prima pentecostale, i Tararà, che avevano emigrato a Firenze nel dopoguerra dalla Sicilia alla ricerca di lavoro. Mentre Miller stava a Firenze, Del Rosso si era anche arrangiato per fargli tenere un culto nel bell'edificio vecchio di 40 anni della Chiesa episcopale americana.

Favorevolmente impressionato dal Past. Del Rosso, il soprintendente generale Miller fu anche interessato di costatare che Del Rosso aveva già tradotto in italiano la prima parte del Manuale nazareno (un libro di regolamenti simile a quello metodista Discipline o al presbiteriano Book of Order.). Miller scrisse nel suo rapporto al Consiglio generale nazareno nel gennaio del 1948:

"È possibile che Dio stia di nuovo indicando alla Chiesa del Nazareno la via per portare un ministerio più grande e più efficace ai popoli della terra? . . . Pensiamo che (1) il Fratello Del Rosso dovrebbe essere portato davanti all'Assemblea generale per rappresentare la sua gente. Ciò gli permetterebbe di conoscere personalmente lo spirito che regna nella nostra chiesa e il nostro programma generale . . . (2) Se, in tale caso, l'opera dovesse cominciare, essa dovrebbe iniziare solo in modo limitato e conservativo, avendo per obiettivo di costruire poco a poco una chiesa nazionale finanziariamente autonoma."

La speranza dell'autonomia finanziaria era audace. Semmai, l'unica opera autonoma in Italia è quella della Chiesa apostolica (che Del Rosso aiutò a stabilire). Tutte le altre vecchie chiese, da quelle battiste a quelle valdesi, ricevono aiuti finanziari dall'estero per la loro opera. Ciò nonostante, basandosi sull'esperienza nazarena in un altro paese, la Gran Bretagna, l'obiettivo era sin dal principio quello dell'autonomia. La strategia sarebbe anche stata diversa da quella adottata per iniziare l'opera della missione nazarena in altri paesi.

Del Rosso fu invitato a recarsi a St. Louis per l'Assemblea generale nazarena nell'estate del 1948. Durante un suo viaggio in Svizzera, Del Rosso inviò la sua risposta tramite un pastore californiano, il Past. Griffith, dicendo che accettava l'invito. Sua figlia Febe si era fidanzata a un ufficiale inglese dell'Esercito della Salvezza, cosicché il suo matrimonio si sarebbe tenuto poco prima della partenza di Del Rosso per gli Stati Uniti. Andò in Inghilterra per participare al matrimonio, eppoi partì per l'America in compagnia di George Frame nel maggio del 1948. Una serie di allocuzioni erano state arrangiate da C. Warren Jones che avrebbe menato Del Rosso in 23 stati americani. Nei suoi viaggi, Del Rosso sarebbe stato accompagnato dal Past. Griffith, che sperava personalmente di essere inviato in Italia per aiutare a soprintendere la nuova opera. Una delle prime tappe di Del Rosso fu di visitare, nella prima settimana di giugno, la provincia del Nord-Ovest dell'Indiana, il paese di Albert Carey. Il soprintendente della provincia era George J. Franklin, che aveva solo un anno più di lui, e Del Rosso gli piacque immediatamente. Il Past. Franklin scrive: "Ambedue eravamo molto emotivi e mantenemmo la tendenza. . . . Insieme, si viaggiava, si pregava e si piangeva e, a volte, si gridava pure."

Durante il suo periplo e le sue allocuzioni, Del Rosso includeva nelle sue perorazioni alle chiese una richiesta per il cibo e per l'abbigliamento. La guerra aveva devastato l'Italia, il governo con tutte le sue strutture era stato smantellato, e ci vorrebbe tempo per ricostruire il Paese.

Il programma su grande scala di recupero dell'Europa, popolarmente chiamato Piano Marshall, era stato approvato dal governo americano solo nella primavera del 1948. Così ci sarebbe voluto un certo tempo prima che i suoi effetti si facessero sentire (malgrado il fatto che, nel giro di cinque anni, l'America avrebbe stanziato 12 milioni di dollari per l'Europa).

Mentre era quasi da prevedere che i Nazareni entrassero in Italia, ciò non era stato ancora ufficialmente deciso. C'era infatti una crisi finanziaria nell'opera missionaria della chiesa. Il mondo era ancora sotto pressione dopo la guerra e ciò era specialmente vero in Europa. Solo poco prima l'Assemblea generale nazarena del 1948, gli alleati avevano cominciato un ponte aero per sormontare il blocco terrestre di Berlino fatto dai Russi. Con tutto ciò, Miller presentiva tuttavia che questo era il momento opportuno per entrare nel continente europeo. Egli confidò a Del Rosso: "Se sono rieletto all'Assemblea generale, apriremo l'opera in Italia."

All'apertura domenicale di quella Assemblea generale nazarena del 1948, Alfredo Del Rosso parlò per tre minuti durante il culto del pomeriggio. Ma in quei tre brevi minuti, egli catturò il cuore dei Nazareni. Basandosi sulle reazioni della folla, si sarebbe potuto indovinare che, anche se il soprintendente generale Miller non fosse stato rieletto (lo fu con 571 voti su 626), l'opera nazarena sarebbe stata aperta lo stesso in Italia. Questa Assemblea generale del 1948 lanciò la Crociata della Metà del Secolo per le Anime. Fu l'Assemblea generale durante la quale J. B. Chapman fece la sua allocuzione magistrale, “Tutti fuori per le Anime” (All Out for Souls). La folla si rallegrò quando i rapporti mostrarono che i doni per capita si avvicinavano ai cento dollari all'anno e le quote dei membri avevano raggiunto i duecento mila. Malgrado tutto ciò, un ometto italiano di 58 anni chiamato Alfredo Del Rosso tenne un posto chiave alla ribalta.

“Il tempo è venuto,” dichiarò senza paura Del Rosso, quella domenica pomeriggio, “d'investire la terra d'Italia con la vera santità.”

Quel pomeriggio, Earl Morgan, un giovane studente del Seminario teologico nazareno, era presente ed ascoltava

Quella settimana, dopo una sessione mattinale di affari, Miller, che era allora già stato rieletto, chiamò sulla piattaforma Lester L. Zimmerman, pastore a Hammond, in Indiana. Miller domandò a Zimmerman se volesse prendere Del Rosso come membro della sua chiesa locale e poi raccomandò all'assemblea della provincia di riconoscere Del Rosso come membro dell'ordine degli anziani. (elder's orders). Il Past. Zimmerman accettò di farlo.

Subito dopo l'Assemblea generale, il Consiglio dei Soprintendenti generali votò per l'apertura dell'opera nazarena in Africa del Sud ed in Italia. Questi due paesi sarebbero stati piazzati in un arrangiamento piuttosto unico sotto una nuova Divisione d'Oltremare del Dipartimento delle Missioni domestiche e dell'Evangelismo. Là, essi sarebbero stati sotto la direzione del segretario esecutivo Roy F. Smee insieme all'Australia e Hawai (entrambi entrarono nel 1946) e l'Alaska (entrata en 1936). Questa decisione fu presa col sentimento che questo arrangiamento amministrativo faciliterebbe l'apertura di missioni in questi due nuovi paesi. Si aveva anche il sentimento che ciò darebbe al Consiglio dei Sopritendenti generali una più grande latitudine per fare delle innovazioni in Italia. Per esempio, si cominciava senza alcun capo di missione, inglobando un'opera già esistente e mettendovi il suo capo attuale come soprintendente di distretto. Questo arrangiamento costituiva anche un precedente per l'apertura dell'opera in Germania ed in altri paesi dell'Europa del Nord e nella Samoa americana.

È in questo modo che la Seconda guerra mondiale, che aveva portato tante sofferenze e dispiaceri, era stata utilizzata da Dio per aprire la porta dell'Europa alla Chiesa del Nazareno e portare il messaggio della piena salvezza non solo dai “nostri peccati”, come i colleghi battisti di Del Rosso lo avevano accettato, ma anche dal “nostro peccato”, come Del Rosso l'aveva insistentemente detto.

Dopo l'Assemblea generale, Del Rosso ritornò a Kansas City. Il soprintendente generale Miller lo fece entrare nell'ufficio del Dipartimento delle Missioni domestiche e dell'Evangelismo. Là, egli doveva fissare un preventivo per il suo proprio salario e le sue spese di viaggio, d'alloggio e di ufficio. Allorché Miller voleva che l'opera in Italia fosse finanziariamente autonoma, almeno il salario e le spese di Del Rosso come soprintendente sarebbero indossate dalla Chiesa generale. Per Del Rosso, questa storia era appena credibile. Per trent'anni era stato un evangelista indipendente della santità vivendo di carità. Aveva incontrato il primo Nazareno solo due anni prima ed ora egli stesso era chiamato a divenire un soprintendente di distretto nazareno. E per di più, gli era ora dato il privilegio di fissare il suo proprio salario! Le offerte generose di aiuto finanziario della Chiesa e la volontà delle chiese locali di aiutarlo lo fecero arrivare alla conclusione che forse gli Italiani avevano ragione quando asserivano parlando degli Stati Uniti: “In America, vai fuori nel giardino di casa tua, ficchi in terra un bastone e vedi scaturire la benzina.”

Tuttavia, i Nazareni non andarono con Del Rosso così lontano come lo fece qualche tempo dopo un consiglio di una missione indipendente americana cercando di reclutare un giovane predicatore italiano dal nome di Elio Milazzo. Mentre questo gruppo cercava di convincerlo di capeggiare la loro opera in Italia, Milazzo tentò di mostrar loro la futilità di quello che gli chiedevano di fare dicendo, "Ma come, non potrei possibilmente coprire tutto il territorio che mi domandate di coprire senza un elicottero!"
Non batterono un ciglio. Dice che lo guardarono in faccia e gli domandarono: "Ebbene, quanto costerebbe comprarne uno?"

Mentre i Nazareni non avevano sborsato tanto quanto il Consiglio dell'altra missione l'aveva fatto con Milazzo, per Del Rosso era chiaro che le risorse finanziarie dei Nazareni americani, anche se limitate, erano sempre maggiori di quelle dei suoi compatriotti devastati dalla guerra e abituati a una chiesa finanziata quasi interamente dalle tasse del governo.

Nel mese di agosto, Del Rosso tornò nella regione Nord-Ovest dell'Indiana. Questa volta, il suo giro includeva una fine settimana nella Hammond First Church, dove in un culto speciale la domenica mattina del 14 agosto egli aderì alla Chiesa del Nazareno. Il sabato precedente, egli aveva chiesto al Past. Zimmerman di lasciarlo nel centro città di Hammond per fare qualche acquisto. L'indomani, quando scese per la colazione al presbiterio, egli indossava una camicia blu scuro e una cravatta giallo canarino, uno stile molto italiano. Alla famiglia Zimmerman sorpresa, Del Rosso disse: “Ebbene, volevo somigliare a un predicatore nazareno americano stamattina.” Quella mattina era per lui speciale. “Gridò lodi a Dio quando lo ricevetti fra i membri,” ricorda il pastore Zimmerman. “Era così felice di essere uno dei nostri.”

Alfredo Del Rosso fece immediatamente la domanda, tramite il Consiglio del distretto del Nord-Ovest dell'Indiana, per farsi riconoscere i suoi ordini come anziano della Chiesa Battista. Durante l'assemblea del distretto e la riunione che seguì, questo riconoscimento fu raccomandato dal Consiglio del distretto e approvato dal soprintendente generale Miller che dirigeva l'assemblea. L'adesione come membro di Del Rosso fu mantenuta alla Hammond First Church fino al 1971 quando fu officialmente trasferita in Italia. La società missionaria della chiesa chiamò uno dei loro gruppi di studio il "Capitolo Del Rosso." Il genere di arrangiamento inabituale sembrava quasi conferirgli lo statuto di missionario. Questo era certamente un modo inabituale di risolvere la situazione. Ma almeno ciò raggiunse l'obiettivo di portare la Chiesa del Nazareno in Italia. Poiché il contatto iniziale era stato fatto dai soldati, è interessante notare che i Nazareni calcarono la strategia dagli eserciti alleati perché cominciarono ad invadere il continente dall'Italia, proprio come gli alleati lo avevano fatto. La Germania e l'Europa del Nord dovettero aspettare fino al 1958 e la Francia fino al 1977.

Mentre si trovava negli Stati Uniti, Del Rosso fu cattivato dal modo in cui i Nazareni cantavano. Così decise che una delle sue priorità sarebbe stata quella di tradurre in italiano quei meravigliosi cantici evangelici. È così che, oggigiorno, dei 223 inni dell'ultimo raccolto di cantici nazareni italiani, 65 sono stati scritti o tradotti da Alfredo Del Rosso.

Tornando in Italia verso la fine di ottobre, egli scrisse un articolo per la rivista delle missioni nazarene che era allora chiamata l'Altra Pecora. (Other Sheep). Questo sarebbe il primo di molti rapporti che invierebbe a questa rivista. In quel primo articolo, Del Rosso scrisse per i suoi primi lettori americani:

"Una nuova era comincia nell'evangelizzazione dell'Italia. Credo che Dio ci darà un vero e proprio risveglio della santità fra gli Italiani… Pregate per noi, cari fratelli e sorelle, mentre lavoriamo per Cristo e per la causa della santità, chiamando i peccatori al pentimento e alla salvezza, ed i credenti al vero battesimo dello Spirito Santo e del fuoco, la santità delle scritture tramite la seconda benedizione… La raccolta è pronta in Italia… Finalmente, possiamo predicare l'intero vangelo della grazia che salva e santifica, senza sentirci dire dalla gente che la santificazione è dell'estremismo.”

La lunga ricerca di questo predicatore di 58 anni era finita. Ai Nazareni anglofoni, egli scrisse : “Ho avuto questa visione per molti anni per la mia terra. Adesso è come la realizzazione di un sogno meraviglioso di sapere che c'è qui in Italia una chiesa della santità… Sapere che l'intera chiesa prega per noi e ci vuole bene, dal Soprintendente generale all'ultimo nuovo convertito, ci dà la piena certezza che la nostra opera in Italia prospererà e crescerà” E così fu. Dei recensimenti affidabili cominciarono a essere tenuti dal 1952. Durante i seguenti vent'anni, la crescita media annua di adesioni fu del 6 per cento – niente di fantastico però almeno equivalente e forse anche un po' meglio della crescita media negli Stati Uniti per lo stesso periodo.

Per i capi della Chiesa generale nazarena, Del Rosso aveva messo fra le priorità per impiantare la Chiesa di stabilire una scuola biblica per la formazione degli operai. I piani preliminari volevano che questa fosse situata a Firenze. Sua figlia Noemi cominciò a frequentare la scuola di quella che è oggi l'Università Nazarena di Punta Loma. Il piano prevedeva che essa ricevesse un diploma universitario che la preparasse a diventare una persona chiave nel lancio della nascente opera nazarena in Italia. Disgraziatamente, la sua cattiva salute impedì la realizzazione di questo piano, provocando il ritorno di Noemi in Italia anche prima del Natale del 1948.

Del Rosso teneva allora le riunioni di quattro gruppi abbastanza regolari in Italia, avendone aggiunto uno dopo l'arrivo di Miller. Ogni gruppo contava circa 30 aderenti . . . [ continua a leggere ]

Autore: Howard Culbertson
Traduttrice: Benedetta I. Pignataro

La documentazione per stendere questa biografia è stata raccolta in Italia, verso la fine degli anni 1970, da lettere, libri, articoli di riviste ed interviste con principali personalità, fra cui diversi missionari operanti in Italia, Alfredo Del Rosso in persona (1890-1985) e membri della sua famiglia. Molte persone intervistate per la sua biografia sono ora morte.

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